17th Century Italian Art

BEYOND THE CANVAS is an innovative project that brings art history to life by combining literature, art, and storytelling. It aims to make art more accessible to a wider audience.
This collection features a series of short stories inspired by the historical events that led to the creation of famous paintings. Each story is based on biographical, historical, and archival research, transforming artists and their creations into the protagonists of the narrative.
The stories are developed from previous publications by M.A. Fiore, turning specialized content into engaging experiences.
Beyond the Canvas balances the simplicity of storytelling with the complexity of art historical analysis, making art more accessible without sacrificing depth.
Published online in Italian, German, and English, Beyond the Canvas is an international project that encourages discussion among scholars and captures the interest of a broader audience.
The natural evolution of the project is the creation of an international anthology television series. Each story will be adapted into a screenplay in English, breathing new life into the hidden stories behind masterpieces of painting.
This approach balances the promotion of art with cultural awareness, developing an ethical and innovative art marketing model that values creativity.


"A Gaze of Virtue" explores the intersection of art and morality in 17th-century Florence. The story follows a young, troubled prostitute who seeks refuge in the studio of the painter Francesco Furini.
Their unexpected encounter sparks a transformation in both their lives, demonstrating how Beyond the Canvas uses intimate narratives to explore profound themes of redemption and the complex relationship between artist and subject.

I miei studi mi portano spesso ad imbattermi in diversi contesti e,le mie continue ricerche, mi portano a volte a fare delle interessanti scoperte che, mi auguro possano essere di spunto per approfondimenti anche da parte d altri studiosi. Mi è capitato tempo fa durante degli studi che stavo conducendo su Prospero Fontana, di imbattermi in un dipinto di collezione privata attribuito a lui. Prospero Fontana (Bologna, 1512-Bologna, 1597) è stato un pittore italiano, di stile manierista. Fu seguace di Innocenzo da Imola e sedicenne Fontana, fu tra gli aiutanti di Perin del Vaga, (allievo di Raffaello) nella decorazione di Palazzo Doria a Genova. Dopo un lungo periodo come assistente di altri pittori, aprì a Bologna una scuola che divenne importante faro della pittura emiliana manierista nel XVI secolo. Tra i suoi allievi più importanti troviamo i fratelli Carracci che, ben presto, finirono per oscurare completamente la figura di Fontana verso il fine della sua carriera. Grazie a Michelangelo divenne uno dei pittori preferiti di Giulio II che, lo apprezzava soprattutto come ritrattista, passione questa che trasmise a sua figlia Lavinia, notevole artista anche lei. Lavorò dunque in Vaticano, a Castel Sant'Angelo, a Villa Giulia, assieme a Taddeo Zuccari e a Pietro Venale e affrescò il loggiato di Palazzo Firenze in Campo Marzio. Viene chiamato in Francia da Primaticcio intorno al 1560 per la fondazione della Scuola di Fontainebleau, un'esperienza che per lui fu molto importante. Il soggiorno francese, tuttavia, fu breve, perché Fontana gravemente ammalato dovette essere rimpatriato in tutta fretta (non riuscendo neppure a guadagnarsi l'anticipo ricevuto che Primaticcio poi gli condonò). La sua ultima opera conosciuta è la Deposizione dalla Croce (Marsiglia, Musée Saint-Etienne), firmata e datata 1593. Morì a Bologna nel 1597. Nella sua vita collaborò anche con Giorgio Vasari, dal quale assunse i modi allungati e raffinati tipici manieristi.

La scultura del secondo Cinquecento romano presenta una forte complessità per l'affollarsi delle maestranze, l'ambizione dei progetti e l'uso combinato dei materiali -marmo, stucco e bronzo -che ne modificano i parametri tecnici e visivi in profondità. Il presente volume offre uno sguardo generale sulle tematiche chiave della scultura in Urbe, quali l'allestimento sacro, le problematiche attributive, le geografie di provenienza degli artisti -con il caso specifico della Lombardia -le declinazioni del restauro e il valore identitario del ritratto. I testi, suffragati da un puntuale repertorio fotografico, restituiscono il panorama di un'arte specificamente romana, che trova in questo frangente storico la sua espressione più nobile, persuasiva e universale.

The essay traces the history of the construction of the Hvar Arsenal and the theatre located on its upper floor—considered the oldest surviving theatrical space in the Eastern Adriatic. It examines the architectural evolution of the complex, its cultural significance, and the broader historical context in which this unique building emerged and functioned.

Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte I beni culturali sono beni molto importanti perché sono il prodotto della storia, della cultura e delle capacità dell'essere umano; hanno quindi grande valenza ai fini dell'archeologia, dell'arte, della scienza e dell'antropologia. Conoscere e conservare i beni di un territorio significa conoscere la storia di questo territorio, averne a cuore le tradizioni e i punti di forza del passato e attuali, viverne con completezza tutte le caratteristiche e le qualità. Molto spesso e molti di noi hanno una conoscenza limitata o nulla dell'esistenza e dello stato dei beni culturali del territorio in cui vivono, rinunciando così ad una parte significativa del patrimonio culturale della comunità cui tale territorio appartiene. Con grande piacere il Rotary di Tortona ha accettato di sponsorizzare questa pubblicazione sui beni culturali diocesani restaurati. Riteniamo che la realizzazione dell'opera sia una significativa azione di "service" che ha lo scopo di dare un concreto contributo alla salvaguardia, alla conservazione e alla conoscenza di questi beni; se ne garantisce in tal modo anche la fruibilità alle generazioni future, e questo è importante, perché avere la memoria del passato è fondamentale per costruire il futuro. Confidiamo che il volume sia di utilità al maggior numero possibile di persone residenti e non nella Diocesi e ringraziamo quanti hanno contribuito alla sua realizzazione. Un Report non esaustivo di restauri diretti e seguiti in anni recenti per la massima parte dallo scrivente. Per dare conto di tanto lavoro svolto, da parte di tanti. Per non lasciare troppe opere, e qualche capolavoro, giacenti. Per stimolare nuove "adozioni". Ringrazio colleghi e amici con cui ho avuto qualche scambio di opinioni e di dati, utili a formulare la traccia critica del saggio e le voci storico-artistiche in capo alle singole schede di restauro:

Michelangelo Merisi da Caravaggio (_), Cattura di Cristo, particolare. Museo d'Arte Occidentale ed Orientale, Odessa. Photo Nataliia Chechykova È in corso in questi giorni, presso il laboratorio di restauro di Kiev, un intervento conservativo su una tela la cui storia ho conosciuto grazie agli studi di Nataliia Chechykova per la sua tesi di laurea, di cui sono stata co-relatrice, presso l'Università di Ferrara. La storia è alquanto complessa e avvincente e potrebbe portare a conclusioni sorprendenti e inaspettate. Si parte da una Parigi di

This essay retraces the architectural history of the Theater of Lesina in Dalmatia, located within the Arsenal, from its possible 17th and 18th-century form to its current 19th-century configuration. The paper offers hypotheses about possible connections with Venetian theatrical culture and contextualizes its social role in a city located in the heart of the Stato da Mar, marked by strong clashes between the nobility and the "commoners," but also by an important humanistic and literary culture. Finally, it presents what is known about the theater's repertoire, especially during the 19th century, when it was managed by the so-called Theater Society.

Academic sculptor, Šime Dujmović (1887 – 1968), almost spent his entire lifespan in Hvar. By the confluence of many unfortunate events, this talented artist did not manage to fulfill his potential completely, nor was his opus later preserved and valued in its entirety. He mostly remained remembered as the helper of the great Ivan Meštrović and the author of The Monument to Liberation in Hvar. Even that, his most ambitious work, was followed by a fate full of controversies only to be removed only fourteen years after being set up.

Theorist and artist, married and working, two lines in non-Euclidian geometry. Occasionally, elliptically, Tim and I intersect. Sometimes, hyperbolic in our efforts, we miss the point of contact. It’s a quirky vector space that we share with some strange attractors. We met in the 1990s, so he tells me, though I do not remember this. Proof exists, but what is that to memory?1 We did connect much later online—that really did happen—and then in person, a
month before his opening of All That Is Solid Melts Into Air, which launched fifteen years of conversations that now bring us to Edges Off a Model. Science and history, mathematics and mind, politics and perspective have moved through our discussions of art and technology, as much as Marcel Proust and Neal Stephenson, Helen Frankenthaler and Joseph Kosuth, Filippo Brunelleschi and Marcel Breuer. Haunted, like most, by the notion of influence, our work is both a part of and apart from each other’s, or in the musical terms that are significant to our amusement, my life in the bush of ghosts (thank you, Brian Eno and David Byrne), sure tracks like a rolling stone (ditto, Bob Dylan). With that, it turns out that we can turn into our work of musing, muses, models, and modeling as some ways to edge closer to the works at hand.

L'articolo si propone di illustrare la decorazione a fresco della cappella della concezione di Maria nella chiesa di s. Michele Arcangelo in Roncole Verdi (Parma). Realizzata nel primo quarto del XVI secolo da pittore anonimo parmense sensibile all'influenza di A. Araldi, essa si muove tra devozione popolare e disputa teologica.

Un marchio di collezione ricomparso sotto il rifodero di una preziosa ghirlanda istoriata ha permesso di restituire a Carlo Maratti la figura dipinta all'interno della natura morta, a sua volta riferibile a Girolamo Solari (1627-1680), maestro del genere floreale del quale sino ad oggi non conoscevamo nessuna opera certa. Documentati nelle quadrerie Altieri, Barberini, Cybo, Colonna, del Carpio, Pamphilj e Sforza Cesarini, i fiori di Solari erano disposti in vasi e in canestri o in animate ghirlande popolate da uccelli e farfalle, figure sacre o storie profane: un genere da lui praticato anche in collaborazione con Brandi, Lauri, Berrettoni, Garzi e Vaccaro. Chi era Girolamo Solari? Chi erano stati i suoi maestri? E quali le caratteristiche delle sue ghirlande, celate nei cataloghi di altri fioranti? Le risposte a questi quesiti riportano alla luce una fondamentale cerniera di collegamento tra l'universo pittorico post-caravaggesco e il variegato tessuto connettivo dell'epoca tardo-barocca.

Recent scientific investigations have brought to light new information and insights on the technique of the world-renowned artist Michelangelo Merisi da Caravaggio. The painting in question, Fig. 1 depicts the beheading of Saint John the Baptist, the altarpiece of the Oratory of St John's Co-Cathedral in Valletta, Malta. The painting was commissioned by the French Grand Master Fra Alof de Wignacourt in 1607. 1 It is the largest painting and the only one Caravaggio signed. It is an oil on canvas work with dimensions 361 cm × 520 cm. The results of the scientific investigations now make it possible to analyse and understand Caravaggio's technique. The painting was investigated using digital technologies both non

Esistono diverse modalità di affrontare l’indagine critica delle opere d’arte e di riflesso degli artisti: una è la critica d’arte politically correct, particolarmente di moda in questi ultimi decenni, affrontata parlando bene di tutti ed evitando, di conseguenza, problemi legali con eredi e artisti in cerca di popolarità. Di tendenza opposta, particolarmente in uso fino all’Ottocento e buona parte del Novecento, è invece la critica dell’arte “distruttiva”: una critica che smontava – danneggiandola – l’opera creativa degli artisti, soprattutto di quelli non allineati con le scuole più in voga oppure privi di tessere di partito, in definitiva esercitata con chi non si voleva schierare con alcun gruppo di potere, con nessun “cartello”. In alternativa a questi due modelli si può percorrere una terza via, decisamente lontana dalle precedenti. Un terzo modello di critica, in grado di mettere in evidenza i punti di forza e aree di miglioramento, o per lo meno – qualora l’artista non sia più in attività – che non ne trascuri le criticità: in questa terza forma

L'introduction des tirages limités dans le commerce de l'estampe (xvii e -xviii e siècles) En guise d'introduction au volume réunissant les estampes d'après les tableaux et statues des collections de Louis XIV, André Félibien loue l'art de la gravure en insistant sur sa capacité à diffuser et à préserver l'image des oeuvres peintes et sculptées : « par le moyen de plusieurs estampes qui se tirent d'une seule planche, l'on perpétue et l'on multiplie presque à l'infini un tableau qui demeureroit unique et qui ne pourroit subsister qu'un certain nombre d'années 1 ». Dans un tel contexte, la valeur de la gravure découle donc intégralement de la reproductibilité, laquelle s'opère à deux niveaux. En premier lieu, le graveur reproduit l'oeuvre ou le dessin d'un autre, processus qui repose dans une large mesure sur un travail d'interprétation 2 -ou de « traduction », pour employer une analogie répandue au xviii e siècle 3 . Quel que soit le talent du graveur, le modèle et sa reproduction gravée demeurent donc essentiellement différents l'un de l'autre. En second lieu, l'image gravée sur le cuivre est reproduite sur papier autant de fois qu'il est nécessaire -ou possiblepar un procédé en grande partie mécanique. Dans ce cas, l'impression garantit la reproduction intégrale et exacte de l'image, du moins jusqu'à un certain point, car il peut subsister des variations d'une épreuve à une autre en fonction de l'encrage, de la qualité du papier et de l'usure de la plaque de cuivre 4 . Ce double rapport à la reproduction qui caractérise l'estampe aux xvii e et xviii e siècles est aujourd'hui bien connu. En revanche, le phénomène en apparence inverse qui se manifeste au même moment est resté relativement peu exploré. Alors que l'on vante la reproductibilité mécanique de la gravure et que les techniques s'affinent et se diversifient dans le dessein de parfaire ce processus -que l'on pense au développement de la manière noire, de la manière de crayon ou de l'aquatinte 5 -, les amateurs d'estampes commencent à accorder une valeur particulière aux pièces rares -dont le tirage a été limité ou interrompu -et originales -c'est-à-dire qui sont dessinés et gravées par le même auteur 6 . En d'autres termes, une demande toujours croissante se manifeste pour les pièces qui échappent précisément à une logique de reproduction. Or ce paradoxe apparent, déjà souligné par Antony Griffiths 7 , me paraît constituer un phénomène crucial, non seulement pour l'histoire

Na lijevom, sjevernom stupiću portala Trogirske katedrale, djelu majstora Radovana iz 1240. godine, više reljefa prikazuju astronomsko-astrološke motive. Među njima je prikaz čovjeka koji napada zmiju te majmun koji u jednoj ruci drži zmijski rep a u drugoj pak jabuku. Pokušava se pokazati da se radi o Heraklu koji napada zmiju čuvaricu hesperidskih jabuka. Moguće se radi o prikazu sazviježđa Herakla i Zmaja, dok bi majmun aludirao na planet Merkur.

Dotjeranim oblicima i značenjima učvorenim prema preciznom ikonagrafskom programu, pečatnjaci, odnosno njihovi otisci-pečati, očituju u sebi nabijene denotacije i konotacije razdoblja u kojima su nastali. Pečat uostalom, već po samoj svojoj funkciji -ovjeravanje isprava -ima izuzetno značenje, on u stvari fetišizira u vizualno sažetoj formi društvenu moć koju otiskuje. 1 Metalni pečatnjaci očituju same vrhunce toreutičkih vještina, pogotovu oni izrađeni u plemenitim metalima, pa su tako relevantni objekti za proučavanje tokova povijesti umjetnosti. 2 U ovom prilogu opisat ćemo tri trogirska pečatnjaka : dva komunalna i jedan kaptolski. Na njih se dosad tek usputno osvrtalo, bez podrobnijih analiza i opisa, pa tako nije ni uočena njihova iznimna kulturno-historijska vrijednost, to više jer su sačuvani pečatnjaci iznimno rijetki.

Izvorni znanstveni rad Ivo Babić Umjetnička akademija u Splitu Ivo Babić Ignacije Macanović ( 1727-1 807) istaknuo se ne samo brojnim građevinskim za hvatima u Trogiru i drugdje u Dalmaciji, već i prostornim regulacijama. Njegova djela su u Trogiru. među ostalima , sjeverna (nova) Kopnena gradska vrata i Nova zgrada u sklopu palače Garagnin. Vjerojatno je njegovo djelo i obližnja zgrada za stražu-vojarnu (kvartir) na trgu koji je nastao između Kopnenih vrata i Nove zgrade u sklopu palače Garagnin. Cijeli taj prostor zapravo je oblikovan upravo Macanovićevim intervencijama. Kip ponad gradskih vrata prepoznaje se pak kao djelo Bonina iz Milana. Trogir je u XVII. stoljeću, u doba Kandijskog rata (1645-1669), doživio temeljite prostorne reorganizacije. Na sjevernoj strani grada pred srednjovjekovnim zidinama sagrađena su dva peterokutna bastiona (baluarda) -bastion Bernardo (sv. Ivana) i bastion Foscolo (sv. Lovre)-povezana novim zidinama (kortinama) čije je vanjske strane oplakivalo more. 1 Presjek jednog trogirskog bas-1 Sudionik tih događaja historičar Pavao Andreis potanko opisuje radove na utvrđivanju grada, popravak postojećih kula, proširenje jarka, rušenje mosta prema kopnu , uklanjanje kuća izvan zidina, posebno na kopnu ... ; spominje planove obrane grada od 23. lipnja I64 6. godine; spominje i projekt fratra inženjera Đenove ža nina Antonija Lenija; naglašava zasluge generala Leonarda Foscola koji je imenovan jednim od izvanrednih providura-usp. P. ANDREIS,

In September 2018, a Viennese auction house sold a marble bust of the Virgin Mary, attributed to  the renowned sculptor Antonio Canova. The inscription CANOVA ROMA 1799 is carved on
the back of the bust. However, an upcoming presentation aims to determine whether this piece is
genuinely a work by Canova or if it should be attributed to another sculptor.

Il celeberrimo dipinto decora la volta della sala terrena centrale del casino che il nipote di Gregorio XV, Ludovico Ludovisi, appena ricevuta la porpora cardinalizia nel febbraio del 1621, aveva acquisito, il 3 giugno di quello stesso anno, dal cardinale Francesco Maria del Monte, insieme alla vigna circostante. I lavori di decorazione dovettero cominciare celermente, dal momento che pagamenti a questo scopo sono documentati già alla fine di luglio del 1621. Allo stesso anno è poi datata anche la stampa del Pasqualini che riproduce il gruppo principale sulla volta. La realizzazione della finta architettura fu affidata ad Agostino Tassi, anche se il Guercino intervenne a modificare l'impianto affrescato dal collega per adattarlo alla sua interpretazione del programma decorativo, a proposito della cui ideazione complessiva sono stati avanzati diversi nomi, dal marchese Enzo Bentivogliocome

Weiterentwicklung eines von einem Holländer entwickelten optischen Instrumentsin den Sternenhimmel gerichtet hatte, erschien ein Jahr später in Venedig eines seiner Hauptwerke, der Sidereus Nuncius, eine Nachricht von den Sternen, die ihre neuen Erkenntnisse eben diesem Fernrohr verdankte. In einem Brief an Antonio de' Medici, den er im Januar 1610 verfasste, berichtet er die Ergebnisse seiner Beobachtungen: Durch das Fernrohr hatte er erkannt, dass der Mond nicht über eine glatte, ebenmäßige Oberfläche, sondern wie die Erde über Berge und Täler verfügte. La lune n'est pas d'une surface égale, lisse et polie, comme beaucoup de gens le croient d'elle comme des autres corps célestes, mais au contraire … elle est rugueuse et inégale et … en somme elle se montre telle que, d'un raisonnement sain, on ne peut conclure autrement qu'en disant qu'elle est pleine d'éminences et de cavités, semblables, bien que beaucoup plus grandes, aux monts et aux vallées qui sont disséminés sur la surface de la Terre. 1 Eine weitere Entdeckung, die Galilei im Sidereus Nuncius öffentlich machte, war die Existenz der vier Jupitertrabanten Io, Europa, Ganymed und Kallisto. Nachdem er sein Fernrohr der Republik Venedig geschenkt hatte, wofür er wahrscheinlich als Gegenleistung zum Professor an der dortigen Universität berufen wurde, bekundete auch Cosimo II. de' Medici, der Großherzog der Toskana, großes Interesse. Gleichwohl offerierte Galilei ihm nicht sein ingeniöses Instrument, sondern die vier Jupitermonde, die er damit entdeckt hatte. Auf Anraten des Sekretärs des Großherzogs änderte er noch im letzten Moment ihre Namen von »Cosmica sidera« in »Medicea sidera« nach dem Großherzog und seinen drei Brüdern und machte ihnen so ein Geschenk, »qui immortalise ceux à qui il est destiné« 2auch wenn Galilei nicht die 1

Lo studio ripercorre lo sviluppo del mecenatismo del cardinale Pietro Ottoboni tra il 1689 e il 1740 attraverso la composizione della sua corte nel palazzo della Cancelleria. Lo spoglio dei Rolli della Famiglia contenenti le liste dei salariati permette di leggere il complicatissimo patronage ottoboniano sia in maniera continuativa nel tempo che trasversalmente rispetto alle professionalità coinvolte, afferenti alla musica, alla pittura, alla scultura e all’architettura. Al di là di individuare il nucleo di artisti più vicini al cardinale, ampiamente noti alla storiografia, si rintracciano dinamiche di protezione che si evolvono nel tempo e che seguono traiettorie differenziate anche in funzione del tipo di arte esercitata.

U članku se ocrtava naručiteljski profil zadarskog nadbiskupa Maffea Vallaressa, njegov arhitektonski i likovni ukus te strategije ikonografskih i svjetonazorskih koncepata, čiji se obris učitava u specifičnosti složenih političkih, društvenih i kulturnih odnosa u zadarskom quattrocentu. Dva su ključna činitelja profila Vallaressove osobnosti i njegove eklezijastičke pozicije; s jedne strane on je istaknuti humanist koji u Zadru promovira uobičajene kulturne prakse, dok je s druge strane bio vrstan kanonski pravnik. Zasjevši 1451. godine na zadarsku katedru, on je oba ta habitusa projicirao u nizu naručiteljskih aktivnosti, no s vremenom su prevladale one iz domene kanonskog prava i ikonografskih strategija. To je prije svega uključivalo uređenje crkvenih odnosa između nadbiskupije i podvrgnutih joj subjekata koji su kroz kasno srednjovjekovlje stekli različite standarde financijske i organizacijske samostalnosti, ali i ulogu zadarskog
nadbiskupa u procesima podvrgavanja nekoć moćne srednjovjekovne komune novim državnim okvirima i njihovim procesima, osobito kroz transformacije semantičkih slojeva srednjovjekovnih kultova gradskih zaštitnika kojima je nadbiskup pokrovitelj kao produžena ruka državnih struktura Serenissime.

Codogno ha da sempre trovato in san Biagio l’angelo della città a cui ispirarsi e da cui attendersi protezione e soccorso. Ma ad un certo punto della sua storia ha voluto assicurarsi anche il favore della Vergine Immacolata, intitolando anche ad essa la comunità parrocchiale. E mentre non è riuscita ad esprimere una rappresentazione soddisfacente del Santo, ha raffigurato la compatrona in un’opera di indubbio valore, collocandola con evidenza in una nicchia sopraelevata al centro del presbiterio. Solo recentemente si è riportato alla luce il nome dell’autore che l’ha scolpita.

The Columbarium of the Scipioni is located in the archaeological area of the Tomb of the same name. The monument was excavated in 1840.
In December 2011, after almost twenty years of closure, the archaeological area of the Tomb of the Sciponi was reopened to the public. Before proceeding with the planning of the restoration interventions, managed by the Superintendency of Cultural Heritage of Rome Capital and carried out between 2008 and 2011, several years of studies and research were carried out in order to find the most suitable consolidation methodologies for site recovery.
In 2013, the Capitoline Superintendency noted the formation of three different types of patinas bearing chromatically differentiated alterations distributed unevenly on the plastered and painted walls of the hypogeum. The forms of degradation found have highlighted the need to know if and what new degradation mechanisms were present on the site, to evaluate the effectiveness of the last restoration carried out and to hypothesize new possible monitoring, conservation and restoration strategies aimed at protecting of the good.

Elemento-cardine dell’estetica musicale barocca, l’artificio trovò massima espressione nella produzione strumentale degli ultimi decenni del Seicento. Lo sviluppo della tecnica esecutiva e di un repertorio indipendente fecero di questi ambito il campo di sperimentazione ideale per elaborare ingegnose strategie di trompe-l’œil, imitare fenomeni sonori extra-musicali ed evocare immagini, affetti e situazioni. Abbinati ad un’efficace dispositio, sempre al servizio della ‘bizzarria’ e del meraviglioso, tali artifici hanno trovato massima espressione nella musica di alcuni violinisti-compositori attivi tra il Nord Italia e l’Europa centrale, fra cui il milanese C. A. Lonati, il boemo H. F. I. von Biber e i tedeschi J. J. Walther e P. Westhoff. Attraverso l’esame di alcune loro composizioni, si propone una riflessione sul ruolo decisivo dell’artificio nella produzione strumentale del tempo e sulle complesse relazioni tra le esperienze musicali tardo-seicentesche e analoghi coevi indirizzi letterari, scientifici, teologici e più ampiamente artistico-culturali.

Genio maggiore di questo dopo il Pordenone non diede il Friuli. Fu ingegnoso e nuovo ne' partiti delle grand' istorie, fiero nel disegno, felice nel colorito specialmente delle carnagioni, espressivo in ogni varietà di affetti; il tutto entro i limiti di un bravo naturalista; ammanierato però assai volte per affrettarsi. 1 Con queste parole Guarienti descrive Antonio Carneo riconoscendogli un significativo merito artistico, quando lo "aggiunge" all'ultima edizione dell'Abecedario del Lanzi. È indubbiamente un chiaro riconoscimento, sebbene tardivo, un giudizio veramente onorifico giacché il paragone avviene con uno dei più significativi artisti del tardo Rinascimento, sicuramente il più importante della Patria del Friuli. Ancor più benevolo il Fiocco quando scrive: Ecco trionfarvi, per la sapienza cromatica e la fantasia, un friulano, capostipite di tutta una famiglia paesana, che vedremo, con il Bombelli per il ritratto, e con Nicola Grassi per gli altri rami della pittura, parte viva dell'arte pre-settecento e settecento del Friuli patrio e del Veneto. Questi fu Antonio Carneo […]. 2

Per il prestito della Madonna del Rosario con i santi Domenico e Caterina da Siena della chiesa di San Domenico di Torino, si ringrazia, in qualità di Soggetto proprietario, la Direzione Centrale degli affari dei culti e per l'amministrazione del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno-Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione

è per me un grande onore poter condividere la call for paper del Convegno oranizzato assieme alla professoressa Marina Formica, che si terrà a Roma il 27 e il 28 maggio p.v. presso la Fondazione Camillo Caetani e l'Istituzio Nazionale di Studi Romani.

Le proposte dovranno essere recapitate entro il 25 gennaio 2025.

Carocci editore Il volume, in cui sono raccolti gli atti del convegno tenutosi a Torino nel 2021, porta nuova luce sulla personalità di Maurizio di Savoia (1593-1657), finora trascurata dagli studi storici e che tuttavia rivestì un ruolo rilevante sul piano diplomatico e culturale tra Roma, Torino e Parigi nell'età della Controriforma. Un principe esemplare, instancabile mecenate, abile nell'arte della dissimulazione, capace di agire in modo conveniente all'abito cardinalizio ma pronto all'occorrenza a vestire l'armatura, dimostrando pari attitudine al mestiere delle armi come a quello della politica: tutto questo fa del Cardinale una delle figure più luminose del Seicento, con le sue sfaccettature e molteplici lealtà, emblema delle contraddizioni di un secolo percorso da profonde inquietudini, ma al tempo stesso di esorbitante vitalità. Jorge Morales è dottore in Musicologia alla Sorbonne e alla Sapienza Università di Roma e ricercatore nel Centre d'études supérieures de la Renaissance di Tours. Ha insegnato alla Sorbonne ed è autore della monografia Sigismondo D'India et ses mondes (Turnhout 2019). Attualmente si occupa del ruolo ricoperto dalla musica nel panorama del mecenatismo aristocratico in Italia nel xvii secolo e ha in preparazione un volume sui rapporti fra l'ambiente cardinalizio e l'innovazione in campo musicale (Paris 2023). Cristina Santarelli è membro del Répertoire International d'Iconographie Musicale (ridim) e dello Study Group on Musical Iconography of European Art (ims); è presidente dell'Istituto per i Beni Musicali in Piemonte e vicepresidente dell'ictm Study Group on Music Iconography of the Performing Arts. Ha pubblicato le seguenti monografie: Iconografia musicale nei musei torinesi (Lucca 2003); La gara degli elementi.