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2025, Edizoni Pezzella
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Questo studio approfondito di Nicola Pezzella offre un'inedita ricostruzione storica della presenza templare a Treviso attraverso l'analisi della precettoria di San Tomaso. Basandosi su documenti d'archivio, inventari inquisitoriali e fonti storiche locali, l'opera rivela come questa domus templare rappresentasse un nodo strategico nella rete dell'Ordine nell'Italia nord-orientale. San Tomaso non era una semplice chiesa, ma un centro amministrativo, religioso ed economico di notevole importanza, strategicamente posizionato alla porta orientale della città. La sua peculiare evoluzione - dalla dedicazione originaria a Santa Maria fino all'insolito cambio verso San Tomaso Becket - costituisce un caso unico che illumina le complesse strategie religiose e politiche dell'Ordine. Questo lavoro ricostruisce non solo le strutture fisiche e le proprietà dell'insediamento, ma anche il tessuto umano che lo animava, offrendo uno squarcio sulla vita quotidiana dei cavalieri, sacerdoti e conversi che vi risiedevano. Il sistema economico-patrimoniale della precettoria, con le sue proprietà urbane e rurali, rivela la sofisticata gestione che caratterizzava l'Ordine Templare prima della sua drammatica soppressione nel 1312.
LA CHIESA DI SAN TOMASO A TREVISO. Templari e Cavalieri di Malta nella storia di una parrocchia scomparsa, 2014
Delineare la storia completa di una chiesa nel corso dei secoli è impresa di per sé difficile. Se poi, come nel caso di San Tomaso, ci troviamo di fronte ad un insediamento distrutto e ormai scomparso nella memoria collettiva dei trevigiani (nonostante che siano passati meno di duecento anni dalla distruzione), la questione si fa ancora più difficile. Gli studi fin qui condotti dagli storici sono stati a volte puntuali ma sempre parziali. Per quanto riguarda i primi secoli di vita la presenza templare è avvolta più che altro dal solito alone leggendario. In realtà l'Ordine del Tempio fu una realtà storica che operò a livello locale con i suoi precettori e monaci, i quali effettivamente oggi ci appaiono come nient'altro che dei nomi. Cercheremo, comunque, di fornire un quadro più completo dell'insediamento monastico templare, della sua prosecuzione in epoca giovannita fino alla sua definitiva scomparsa all'inizio del secolo scorso. Naturalmente non vi è nessuna ambizione di elencare tutte le vicende storiche ed artistiche che hanno interessato questa parrocchia cittadina, anche in conseguenza del fatto che relativamente pochi sono i documenti conservatisi nei vari archivi. Rimando inoltre agli studi già effettuati sulla precettoria cittadina, di carattere specifico e più generale. Aggiungiamo, comunque, questi tasselli di storia religiosa, artistica e perché no, cittadina, sperando che in futuro siano fugati i dubbi su pagine poco note di questo insediamento,,,
Comune di Breda di Piave, 2000
È grazie a questo studio se possiamo ora annoverare anche questa casa tra quelle dell’Ordine del Tempio, infatti sino a pocotempo fa tutti erano convinti che essa fosse sempre appartenuta all’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, oggi conosciuto come Ordine di Malta. L’importanza di questa scoperta dello studioso trevigiano permetterà di riscrivere alcune pagine di storia locale, quella storia spesso stilata consuperficialità da studiosi ferratissimi sul medioevo ma che ignorano completamente la tematica degli Ordini monastico-militari e dei templari in particolare.
LA CHIESA DI SAN VITALE DI VERONA. PRESENZA TEMPLARE E GIOVANNITA ATTRAVERSO I SECOLI
Nicola Pezzella LA CHIESA DI SAN VITALE A VERONA: PRESENZA TEMPLARE E GIOVANNITA ATTRAVERSO I SECOLI INTRODUZIONE Il presente studio rappresenta un approfondimento e un'elaborazione della relazione originariamente presentata da Nicola Pezzella al XVII Convegno di Ricerche Templari (Latina, 2000) e successivamente pubblicata negli atti del medesimo convegno. Partendo dai documenti e dalle informazioni contenute in quel contributo, questa analisi amplia e sviluppa diversi aspetti della storia della chiesa di San Vitale a Verona, con particolare attenzione alla sua dimensione economica e patrimoniale, all'evoluzione architettonica dell'edificio e al suo ruolo nel contesto delle fondazioni templari e giovannite dell'Italia settentrionale. La ricerca si avvale di un attento riesame delle fonti documentarie già individuate dal Pezzella, integrandole con ulteriori elementi storiografici e interpretazioni contestuali. L'obiettivo è quello di offrire una visione più ampia e articolata della presenza templare e giovannita a Verona, ricostruendo non solo la cronologia e gli eventi principali, ma anche il tessuto socioeconomico e culturale in cui si inseriva la chiesa di San Vitale. Nel tessuto urbano della Verona medievale, la chiesa di San Vitale rappresenta un caso emblematico di un'antica istituzione ecclesiastica che, attraverso i secoli, ha vissuto molteplici trasformazioni. Situata in prossimità dell'Adige, in una posizione strategica della città scaligera, San Vitale ha visto alternarsi nella sua gestione diverse entità religiose, dalle origini benedettine all'insediamento dell'Ordine dei Templari, fino alla successiva amministrazione dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, comunemente noti come Giovanniti. Lo studio, che abbraccia un arco temporale dal XII al XVIII secolo, intende chiarire alcune questioni rimaste irrisolte riguardanti la datazione dell'insediamento templare, le relazioni tra la chiesa di San Vitale e la mansio (o domus) del Tempio, nonché l'organizzazione patrimoniale e l'evoluzione architettonica del complesso religioso. Attraverso un'attenta analisi dei documenti, delle visite pastorali e dei cabrei dell'Ordine di Malta, emergerà non solo la ricostruzione storica dell'edificio ecclesiastico, ma anche il contesto socioeconomico in cui esso si inseriva, le relazioni con le altre istituzioni cittadine e il suo ruolo all'interno della complessa rete di possedimenti degli ordini monastico-cavallereschi nel territorio veronese e nelle zone limitrofe.
Edizioni Penne e Papiri, Tuscania, 2015
Si tratta infatti di una relazione presentata durante il XXXIII Convegno di Ricerche Templari tenutosi a Vicenza il 19 settembre 2015, organizzato dalla L.A.R.T.I. (Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani) in collaborazione con l'Archivio Diocesano di Vicenza. La relazione di Nicola Pezzella si focalizza sulle chiesette campestri che dipendevano dalla precettoria templare di San Quirino (ora in provincia di Pordenone), esaminando documenti storici, principalmente dagli archivi dell'Ordine di Malta e dalla Biblioteca Comunale di Treviso, per ricostruire la loro storia dal periodo templare fino al XVIII secolo.
Edizione Penne e Papiri, Tuscania, ollana "I Papiri - collana di storia medievale n. 48" (ISBN 978-88-89336-62-5)., 2005
Questo studio, pubblicato negli Atti del XXXII Convegno di Ricerche Templari (2014), presenta nuovi documenti sulla presenza templare a Padova, con particolare attenzione alle domus di Santa Maria in Conio e Santa Maria di Bevadoro. L'autore Nicola Pezzella, che già nel 1997 aveva pubblicato una monografia sui Templari padovani, arricchisce la ricerca con documenti inediti dell'Archivio di Stato di Padova e dell'ex Archivio dell'Ordine di Malta di Venezia. Punti principali: Santa Maria in Conio: La ricerca rivela documenti del 1196 che menzionano un prete officiante nella chiesa templare cittadina, oltre a importanti lasciti come quello di Elica da Baone (1213) che chiese di essere sepolta nella chiesa templare. Mansioni periferiche: Vengono documentate le domus templari di Fontaniva e Almisano di Lonigo, precedentemente poco conosciute. Bevadoro: Ampia parte dello studio è dedicata a questa importante precettoria tra Padova e Vicenza, strategica per il controllo dei traffici e dei pellegrini. Attraverso documenti feudali dal 1288 al 1787, Pezzella traccia la continuità dei diritti feudali dal periodo templare a quello giovannita. Inventario del 1309: Viene analizzato l'inventario inquisitoriale della domus di Bevadoro, che descrive il patrimonio templare prima della soppressione. Periodo giovannita: Lo studio segue la storia delle proprietà ex-templari fino alla Repubblica di Venezia e all'invasione napoleonica, con documenti che attestano la continuità di diritti feudali per quasi cinque secoli. La ricerca dimostra come l'area tra Padova e Vicenza rappresentasse un territorio cruciale per l'Ordine templare, con una rete di insediamenti ben più articolata di quanto si credesse in precedenza.
in «Studi Maceratesi», 47 (2013), pp. 149-192. Prima del 1333 - Inventari del 1333 - La valle del Tronto - Fermano - Il Maceratese e l’alto Anconetano - Ancona e Pesaro - Nuovi insediamenti - Inchiesta sugli Ospitalieri nel 1373 - Ultime devoluzioni - Unioni ospitaliere del 1453 - Precettoria di S. Marco di Fano -Precettoria di S. Filippo al Piano di Osimo - Precettoria di S. Egidio di Pontelatrave -Precettoria di S. Agata di Fermo - Precettoria S. Giovanni di Ascoli - Altre precettorie -Considerazioni finali - Insediamenti all’inizio del XIV secolo. Appendice documentaria. Immagini.
estratto da «Studi Maceratesi», 45 (2011), pp. 96 (Spedizione gratuita dei volumi disponibili)
Radovi - Zavod za hrvatsku povijest , 2017
Templar settlements in Istria and Dalmatia and relationships with Western Adriatic side The presence of the Templars in Croatian territory in general, and in the Dalmatian and Istrian ones particularly, is due to the role played by this transit area to the Holy Land, both by sea and by land. Very important were the settlements in the coastal towns, primarily the port of Senj, for connections to the Italian Adriatic cites. Especially favourable to the Templars were the kings of Hungary taking under their protection the Order with the largess of a plurality of donations, not only landed property, but entire fief or cities. For their part, the Templars were always men of confidence of both the Arpad dynasty and the Angevin one. The main Templar centre in Dalmatia was the domus of Vrana, a Benedictine monastery converted into a fortress by knights. Unfortunately, relations with the Templars and the inhabitants of the centres in which they settled and got in fief were not always good, just think of the difficulties encountered in Senj, Klis and Šibenik which forced the Order to abandon these places with heavy economic damage, especially for the loss of Senj that granted considerable revenue for rights of the ships docked in the harbour. After dealing with templar presence in Dalmatia and Istria, the relationships between the two sides of Adriatic sea involving Templars were examined finding three categories. The first kind includes economic and trading relationships or exchanges such as the shipping of wheat from Apulia to Zara, or the shipment of legumes in the province of Hungary, or freighting of Dalmatian ships by Templars in Apulia. The second category concerns relationships between Dalmatian and Istrian templar settlements and the Republic of Venice; while the last one takes in consideration relationships about templar knights’ international mobility changing task in the Order or for diplomatic missions mostly after the rise of the Angevin dynasty, which already ruled in Southern Italy, in the Kingdom of Hungary.
2015
In this paper I deal with the templar and hospitaller settlments along the via Traiana in Puglia from Canosa to Bitonto.
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XXXVII Convegno di Ricerche templari a cura della L. A. R. T. I. Libera Associazione Ricercatori templari Italiani , 2020
Radovi Zavoda za hrvatsku povijest Filozofskoga fakulteta Sveučilišta u Zagrebu, 2017
Atti del XLI Convegno di Ricerche templari, 2024
Atti del XXIX Convegno di Ricerche Templari, Casamari (FR), 4-5 settembre 2011, a cura della Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani (LARTI), Edizioni Penne & Papiri, Tuscania 2012, pagg. 151-196.
Atti del 36° convegno di ricerche templari, 2019
Studi Melitensi, 2019
Templari, cavalieri, architetture nella Sardegna medievale, a cura di M. Rassu, Condaghes, Cagliari 2013, pp. 73-94 (ISBN 978-88-7356-232-0), 2014
Atti del XXVIII Convegno di Ricerche Templari, Anghiari (AR), 17-18 settembre 2010, a cura della Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani (LARTI), Edizioni Penne & Papiri, Tuscania 2011, pagg. 55-104
TEMPLARI A VENEZIA UNA REALTA MULTIDISCIPLINARE NELLA SERENISSIMA
Atti del XXX Convegno di Ricerche Templari, Cesenatico (FC), 7-8 settembre 2012, a cura della Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani (LARTI), Edizioni Penne & Papiri, Tuscania 2013, pp. 83-106.